Tutti i professionsti del mondo del vetro hanno a che fare prima o poi con il concetto del risparmio energetico vetrocamera dove le normative, nel campo dell’edilizia moderna, sono diventate un pilastro fondamentale per la progettazione e la ristrutturazione degli edifici.

Queste regolamentazioni, in continua evoluzione, mirano a ridurre il consumo di energia e le emissioni di gas serra, contribuendo agli obiettivi ambientali nazionali ed europei.

L’evoluzione normativa per il risparmio energetico

Il percorso legislativo in Italia in tema di efficienza energetica degli edifici è iniziato con la Legge 10/91.

Questa legge ha stabilito per la prima volta i criteri per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili e limitare le emissioni inquinanti, in linea con il Protocollo di Kyoto.

La Legge 10/91 ha introdotto l’obbligo di redigere una relazione tecnica per ogni nuovo edificio o ristrutturazione di un vecchio edificio, che doveva dimostrare la corretta progettazione delle stratigrafie di pareti, coperture e, soprattutto, degli elementi vetrati, come la vetrocamera.

Risparmio energetico vetrocamera: l’evoluzione delle norme

La normativa si è evoluta nel tempo per diventare sempre più stringente:

  • Decreto Legislativo n. 192 del 2005: ha fissato limiti precisi per il fabbisogno di energia primaria degli edifici, calcolato in kWh/m² all’anno. Ha esteso i calcoli anche al periodo estivo, introducendo il concetto di certificazione energetica degli edifici. Tale decreto ha reso ancora più rigida la redazione della relazione tecnica da depositare in Comune.
  • Decreto legislativo n. 311 del 2007 e DPR 59 del 2009: hanno apportato ulteriori correzioni e integrazioni, introducendo il controllo degli apporti energetici.
  • Decreto ministeriale “Dei requisiti minimi degli edifici” 2015: a seguito delle direttive europee ha rivisto e inasprito le norme, definendo in modo chiaro le diverse tipologie di intervento (nuova costruzione, ristrutturazione importante di primo o di secondo livello e riqualificazione energetica).

Le principali novità per il 2024-2025

A partire dal 1° gennaio 2024, la normativa italiana in materia di efficienza energetica degli edifici ha subito importanti modifiche, in attuazione della direttiva europea EPBD IV (Energy Performance of Buildings Directive) il cui recepimento è in fase di definizione nel nostro paese (indicativamente il termine è fissato per maggio 2026).

Questi aggiornamenti, che si basano sull’evoluzione del DM Requisiti Minimi del 2015, puntano a rendere il patrimonio edilizio più efficiente e a ridurre ulteriormente le emissioni.

Le principali novità per il 2024-2025 riguardano:

  • Standard di prestazioni più severi: sono stati abbassati ulteriormente i valori limite di trasmittanza termica (U) per tutti i componenti dell’involucro, inclusi i serramenti. Questo spinge all’uso di vetri e telai ancora più performanti, come la vetrocamera tripla o quelle con gas nobili e vetri a bassa emissione.
  • Introduzione dell’EPBD IV: la nuova direttiva europea, in fase di attuazione, stabilisce l’obiettivo di “edifici a energia quasi zero” (nZEB) per tutte le nuove costruzioni e una progressiva riqualificazione di tutti gli edifici esistenti, con l’obiettivo di raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033 per gli edifici residenziali. Questo richiederà un’attenzione ancora maggiore alla scelta di vetri e serramenti ad altissima efficienza.
  • Ristrutturazioni e incentivi: le nuove norme si integrano con le politiche di incentivazione statali, spingendo verso interventi di riqualificazione profonda che includono la sostituzione dei serramenti come passaggio obbligato per accedere a bonus e agevolazioni fiscali. Le certificazioni e le Dichiarazioni di Prestazione (DoP) diventano ancora più centrali per dimostrare la conformità e l’idoneità agli incentivi.

Risparmio energetico vetrocamera: il ruolo della vetrocamera nella normativa

Le norme attuali si concentrano sulla regolamentazione degli interventi sull’involucro disperdente degli edifici, che include pareti, tetti e serramenti.

Per garantire un efficace risparmio energetico con la vetrocamera, la legge impone la verifica di specifiche caratteristiche termo-fisiche.

La normativa distingue due casistiche principali di intervento:

  • Nuove costruzioni e ristrutturazioni importanti di primo livello: riguarda interventi che interessano oltre il 50% della superficie disperdente lorda dell’edificio. In questo caso, le vetrate devono contribuire a un coefficiente globale di scambio termico per trasmissione () che rispetti i valori minimi stabiliti per l’intero edificio. La scelta di una vetrocamera a elevate prestazioni è essenziale per soddisfare questi requisiti rigorosi.

  • Ristrutturazioni importanti di secondo livello e riqualificazioni energetiche: riguarda interventi su una percentuale inferiore della superficie (tra il 25% e il 50%) o la semplice riqualificazione dei serramenti della singola unità immobiliare. Anche in questi casi, la sostituzione delle vecchie finestre con vetrocamera di qualità è uno degli interventi più efficaci per ottenere il risparmio energetico.

“La vetrocamera, nota anche come vetro isolante, è una delle soluzioni più diffuse nel settore dell’edilizia moderna, in particolare per l’efficienza energetica degli edifici e il risparmio energetico.”
— Giacomo Venturini, CEO Vetreria Valmarecchia

Il principio alla base della vetrocamera è semplice quanto efficace: creare una barriera che limiti la trasmissione di calore e rumore tra l’interno e l’esterno. L’intercapedine agisce infatti come isolante termico e acustico, migliorando la performance rispetto al vetro monolitico tradizionale.

Risparmio energetico vetrocamera

Il fattore di trasmissione globale di energia solare

Il Decreto “Requisiti Minimi” del 2015 ha inglobato il DPR 59 relativo al fattore di trasmissione globale di energia solare, con i relativi valori minimi prescritti per le vetrate che indicano rispettivamente i contributi forniti dal vetro e dalle schermature mobili.

Il fattore di trasmissione globale di energia solare riguarda le sole chiusure trasparenti delimitanti un ambiente climatizzato verso l’esterno con orientamento da Est a Ovest, passando per Sud, e va determinato considerando il soleggiamento del mese di luglio e con l’utilizzo di eventuali schermature solari mobili.

Un’altra norma che più direttamente interessa invece l’industria dei serramenti e delle vetrate isolanti, ovvero la finestra nel suo insieme è la ISO 10077-1 e con il relativo metodo di calcolo della trasmittanza termica dei componenti finestrati.

Risparmio energetico vetrocamera: la norma UNI EN 1279 – non solo un requisito tecnico, ma un obbligo legale

Parlando del ruolo della vetrocamera nella normativa dobbiamo ovviamente perlare anche della normativa UNI EN 1279.

La UNI EN 1279 è la norma di prodotto che definisce i requisiti, i metodi di prova e le prove iniziali di tipo (ITT) per la produzione delle vetrate isolanti, o vetrocamere. Oltre a stabilire le prestazioni termiche e la resistenza alla condensa interna, questa norma armonizzata è il fondamento tecnico su cui si basa l’obbligo di legge della marcatura CE.

Un produttore può apporre il marchio CE sulla propria vetrocamera solo se il prodotto è stato testato e soddisfa tutti i requisiti della UNI EN 1279, e se è in grado di fornire la relativa Dichiarazione delle Prestazioni (DoP). Senza la DoP, che attesta ufficialmente le caratteristiche prestazionali del prodotto, e la marcatura CE, la vetrocamera non può essere legalmente immessa sul mercato dell’Unione Europea.

Vetrocamera e bilanciamento energetico

La normativa impone di mantenere il calore all’interno durante l’inverno e di bloccarlo fuori d’estate, e la tenuta dell’involucro è fondamentale.

Una vetrocamera di alta qualità, progettata secondo le norme, non solo riduce le dispersioni termiche, ma contribuisce anche a migliorare il bilancio energetico complessivo dell’edificio, diminuendo la necessità di riscaldamento o condizionamento.

 L’importanza degli incentivi fiscali

Le normative che impongono requisiti di efficienza energetica sono strettamente legate ai benefici fiscali offerti dal governo per promuovere la riqualificazione degli edifici. Le performance certificate di una vetrocamera non sono solo un obbligo normativo, ma la condizione fondamentale per accedere a importanti agevolazioni, come il Bonus Casa.

Con la fine del Superbonus, a partire dal 2025 il principale strumento per la riqualificazione energetica degli immobili sarà l’Ecobonus ordinario, che si integra nel più ampio Bonus Casa. Questo incentivo permette di ottenere una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di spesa per unità immobiliare, anche per la sostituzione di serramenti, inclusi vetri e telai.

Ecobonus 2025

L’Ecobonus ordinario è il Bonus che nel 2025 ha il compito, ingrato, di sostituire il famoso 110% terminato al 31/12/2024.

Per essere ammessi a questo incentivo, le nuove vetrate devono soddisfare specifici requisiti minimi di trasmittanza termica (Ug​) stabiliti dal Decreto Requisiti Minimi, che variano in base alla zona climatica dell’immobile. Per il 2025 e il 2026, i valori limite rimangono rigorosi per garantire un reale miglioramento dell’efficienza energetica. Ad esempio, per le zone climatiche più fredde, i valori di trasmittanza richiesti sono particolarmente stringenti, spingendo all’uso di vetrate ad altissima prestazione.

Questo significa che la scelta di una vetrocamera certificata secondo la norma UNI EN 1279 e dotata di Dichiarazione delle Prestazioni (DoP) non è solo una garanzia di qualità e sicurezza, ma un requisito imprescindibile per poter beneficiare della detrazione fiscale. Senza una vetrocamera che rispetti le soglie di prestazione imposte dalla legge, non sarà possibile accedere agli incentivi, rendendo l’investimento più oneroso per il cliente finale.

Per serramentisti e imprese costruttrici, essere in grado di proporre soluzioni che rispettano i requisiti per il Bonus Casa rappresenta un vantaggio competitivo significativo. Per gli albergatori, invece, la sostituzione dei serramenti con modelli ad alte prestazioni, sfruttando gli incentivi, diventa un’opportunità per modernizzare la struttura, aumentare il comfort dei clienti e ridurre i costi di gestione, garantendo un rapido ritorno sull’investimento.

In conclusione

Le normative sul risparmio energetico nell’edilizia non sono solo un obbligo legale, ma rappresentano la strada per costruire e abitare in modo più sostenibile.

Scegliere la vetrocamera di qualità e certificata, conformi alle disposizioni vigenti, è l’investimento più utile per ottenere comfort, efficienza ed anche un notevole abbattimento dei costi in bolletta.

Se vuoi saperne di più su vetro e sostenibilità ambientale ti consigliamo di leggere l’articolo dedicato: Vetro e sostenibilità ambientale un connubio perfetto per il futuro.

Vuoi migliorare l’efficienza energetica del tuo progetto? Per una consulenza personalizzata.

L’intervento sugli edifici deve rispettare il coefficiente globale di scambio termico in base al rapporto S/V e alla zona climatica come indicato nella soprastante tabella (da Manuale del vetro. Catalogo delle soluzioni Saint-Gobain Italia)

FAQ: RISPARMIO ENERGETICO E VETROCAMERA

Le normative, che derivano dalla Legge 10/91 e successivi decreti, hanno reso obbligatoria una relazione tecnica che dimostri come l’edificio rispetti specifici criteri di efficienza energetica. Per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni importanti, la vetrocamera ad elevate prestazioni è fondamentale per garantire un basso valore di trasmittanza termica dell’intero involucro. Per le ristrutturazioni minori, l’installazione di una vetrocamera di qualità è uno degli interventi più efficaci per ottenere il risparmio energetico.

La conformità è dimostrata da certificazioni e documenti specifici. Un serramentista o un’impresa edile devono verificare che la vetrocamera sia progettata secondo le norme vigenti, in particolare quelle che stabiliscono i valori minimi di trasmittanza termica e il fattore di trasmissione globale di energia solare.

Per un albergatore, una vetrocamera ad alte prestazioni non significa solo un significativo risparmio energetico, riducendo i costi di riscaldamento e condizionamento, ma contribuisce anche a migliorare il comfort degli ospiti, offrendo un migliore isolamento acustico e termico.

Le normative distinguono tra questi due tipi di interventi in base alla percentuale di involucro edilizio coinvolta. Una riqualificazione energetica o una ristrutturazione importante di secondo livello si applicano quando si interviene su una parte limitata della superficie disperdente (tra il 25% e il 50%). Le ristrutturazioni importanti di primo livello sono più estese, interessando oltre il 50% dell’involucro. In tutti i casi, la sostituzione di vecchi vetri con una moderna vetrocamera rientra tra gli interventi chiave per l’efficienza.

Il fattore di trasmissione globale di energia solare (g) indica la quantità di calore del sole che attraversa una vetrata. Questo parametro, normato dal Decreto “Requisiti Minimi” del 2015, è cruciale per il calcolo del risparmio energetico estivo. Per le vetrate è essenziale che questo valore sia controllato e, se necessario, integrato con schermature solari per evitare il surriscaldamento degli ambienti interni.